domenica 23 novembre 2014

MOSTRI FANTASMI VAMPIRI ZOMBIE LUPI MANNARI

CHE PAURA!

Jerry entrò in una caverna per proteggersi dalla pioggia battente e dal freddo.

Improvvisamente sentì un rumore …



… di passi pesanti, si voltò e vide un lupo mannaro avvicinarsi. 
Più si avvicinava più sentiva un odore di fango. Terrorizzato, Jerry iniziò a correre finché non gli mancò il fiato e … vide due persone che stavano portando una gigantesca quantità di denaro. 

Erano due malviventi. Si nascose per osservarli. 
A un certo punto vide il “lupo mannaro” togliersi la pelliccia, quello non era un vero lupo mannaro, ammesso che esistano veramente, era la sentinella dei due ladri, usava quel travestimento per allontanare gli intrusi. Senza farsi scorgere, uscì.



... di uno scricchiolio che diventava sempre più forte e un odore puzzolente e vide venire verso di lui una massa enorme biancastra. 

Era alta poco meno di un grattacielo ma esile come uno stuzzicadenti. 
Jerry rimase come congelato e chiuse gli occhi, poco dopo li riaprì e vide che il fantasma era passato oltre, gli era passato attraverso e lui non aveva sentito niente, uscì dalla caverna, aveva smesso di piovere, prese la bicicletta e tornò a casa, pensando se quello che aveva visto fosse vero.


... di un cigolio e un odore pungente di topo morto e vide un uomo che veniva verso di lui, il suo sguardo era assente e la faccia inespressiva, le labbra esangui, l’odore di carne ammuffita o di gorgonzola scaduta. 

Era in pantofole e indossava un berretto da marinaio, camicia e jeans, un giubbotto e un ombrello, era alto. 
Jerry fece un passo di lato e lo zombie gli passò di fianco senza vederlo. Jerry vide una luce e si diresse verso l’uscita della caverna.

Come di passi pesanti e un odore terrificante gli entrò nel naso, girò l’angolo e Jerry si trovò davanti a un mostro. 

Aveva un aspetto orribile, era di statura media, i vestiti erano sporchi e puzzolenti, la maglia e i pantaloni strappati fino a formare una gonnellina. 

Emetteva degli strani versi, la voce era fioca come se non avesse parlato da tanti anni, oltrepassò Jerry e si allontanò. 

Jerry vide una luce e cercò di raggiungerla, pensando che fosse l’uscita, ma aveva preso la strada sbagliata e scomparve per sempre.

... di uno strusciare di carte per terra che diventava sempre più forte e un odore nauseabondo che proveniva dalla stessa parte del rumore. 

All’improvviso da una delle tante gallerie sbucò un orribile lupo mannaro che avanzava verso di lui con gli occhi rossi che sembravano di fuoco. 

Jerry era paralizzato dal terrore, bloccato come da una forza che lo tenesse fermo, poi, quando la bestia era a pochi metri da lui, fece uno scatto veloce, Jerry riuscì a dire”A cuccia!” e il lupo gli balzò addosso, aprì la bocca e cominciò a leccarlo tutto, coprendolo di bava puzzolente e sudicia. 

Finisci tu la storia come più ti piace.


Noi e la paura

Io ho paura di: ragnatele, polli, cani, serpenti, insetti, scarafaggi, buio, notte, fantasmi, rumori strani, stare da solo, incubi, ombre, stare in un giardino al buio, api, meduse, squali, granchi, leoni, cobra, cinghiali.

Io ho paura al pensiero di quando i miei genitori moriranno, di ammalarmi, delle interrogazioni, dei posti affollati perché ho paura di perdermi, di dormire da sola, dei film dell’orrore di morire, delle malattie, delle iniezioni, di operarmi all’ospedale, del dentista, di perdere i miei genitori.






 Io ho paura, quando sono solo in camera e penso ai killer del telegiornale, che qualcuno mi uccida, di camminare nel buio, dei ladri, dei drogati davanti al supermercato, dei pedofili, dei pagliacci.

Io ho paura delle maestre quando si arrabbiano, di rompermi una gamba, di fare un incidente in auto, quando manca la corrente, se dormo su una nave di affondare, di guardare giù dalle scale antincendio, di andare in cantina, di rompermi le mani.

Per scacciare la paura guardo il mio acchiappasogni, stringo forte i miei pupazzetti, accedo la luce, tengo una lucina sempre accesa vicino al mio letto, faccio un respiro profondo e stringo la mano alla mamma o al papà. 

Chiamo qualcuno che mi accompagni o che mi stia vicino, chiudo gli occhi, mi tappo le orecchie, penso alle cose belle, penso all’estate, penso che non succederà mai, dico tutto a qualcuno, chiamo la mamma che mi venga ad abbracciare, ascolto la musica, faccio rumore, faccio tutto veloce, mi faccio coraggio!



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